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Guarire la tristezza

Guarire la tristezza: passo N.2

Ad ispirare il mio secondo passo per guarire dalla tristezza che governa la mia vita è stato il divertentissimo film ” Isn’t It Romantic”.

Il film è divertente per davvero. C’è questa donna che vive la quotidianità con rabbia, tristezza, invidia e bassa autostima.

Come me in effetti….

Così ho iniziato a fare un bilancio mentale di tristezza : Quanto sono stata triste nella mia vita?

Cavolo…

Ho vissuto immersa in un vortice di tristezza, con qualche spiraglio di gioia, praticamente tra i due e i venticinque anni!! Ininterrottamente!!! Come cavolo è possibile? Ho pianto tanto, ho urlato tanto, mi sono disperata tanto, ho preteso tanto, mi mancava tanto…

A ventisei anni ho messo il turbo per arrivare alla laurea triennale e trasferirmi nel paese in cui sono nata. Qui la tristezza è svanita per magia. OK, ci sono state brevi fasi di tristezza per delusioni sentimentali, ma nulla in confronto a tredici anni di angoscia.

A trent’anni sono rimasta incinta e gli ormoni mi hanno un po’ tirata giù, per non parlare del postpartum. Periodo complessivo di due anni in cui la tristezza era sempre lì.

Negli ultimi due anni invece, non ho avuto tempo di essere triste. Per via della mia bambina, gli animali, il lavoro, gli studi e Netflix (tante serire!!).

E poi è morto il mio nonno.

Ed ecco la tristezza. Forte e chiara, nonostante il poco tempo e Netflix.

E oggi ho capito. Per moltissimi anni sono stata governata dalla rabbia, dalla solitudine, dal sentirmi incompresa, dal senso di vuoto, dalla delusione e dalla certezza di essere la persona sbagliata nel mondo sbagliato. Sono sempre stata convinta di essere triste invece era solo un grande bisogno di essere vista.

Mi è tutto più chiaro perché da qualche mese sono solo triste.

Il mio nonno era l’unico che mi vedeva. L’ unico. Lui mi vedeva davvero. E adesso sto sperimentando la tristezza pura. Sono solo triste.

Lui vedeva tutte le persone. Aveva l’energia e l’intenzione di vedere l’essenza delle persone e di potrarle alla luce.

Quindi sono triste anche perchè sento la tristezza di tutti coloro che lo hanno perso. Pure del benzinaio, per dire! Perchè il mio nonno si riforniva sempre dallo stesso e si faceva servire per fare due chiacchere e per lasciagli due soldi.

Lui ha coltivato relazioni profonde e sincere con moltissime persone. Lo abbiamo perso tutti.

Così oggi sono triste. Sono in lutto. Ci vorrà tempo. Invece per quanto riguarda il passato credo di doverlo solo accettare.

Ho deciso di accogliere ogni ricordo ed emozione negativa del passato per trasmutare o lasciare andare.

Volglio liberarmi della zavorra di negatività diventare la donna che voglio essere. Un passo alla volta.

Ricordati di splendere!!!

GG

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Grazie Nonno

Il mio nonno non c’è più.

Lo so che la morte dei nonni degli altri non interessa mai a nessuno. Lo so che è meglio che siano i “vecchi a morire” che non i giovani. Lo so che i nonni muoiono e lo so che perdere i nonni da adulti non è una gran cosa…

E invece è una gran cosa! Sono triste perchè ho perso l’ unica persona stabile, buona e gentile della mia vita.

Ho il cuore a pezzi perchè l’ho visto andarsene soffrendo. ho visto la sofferenza delle nuemerosissime persone che lo hanno perso. Ho visto mia nonna essere sola dopo sessanta anni insieme a lui. Ho visto il suo fratello gemello di ottantacinque anni che non voleva staccarsi da lui e accettare di vevire senza la sua metà più importante.

Sono arrabbiata perchè non era così vecchio e avremmo potuto tranquillamente condividere il mondo ancora per un decennio. E perchè ci sono uomini molto più anziani e molto più malati che continuano a vivere.

Sono inerme di fronte alla morte perchè c’è e continuerà ad esserci e devo solo accettare che perderò persone care e che le persone care perderanno me un giorno.

Mi sento impotente perché è vero che morendo si lascia tutto. Mi sono presa il tempo per stare nel suo laboratorio in cui costruiva mobili per tutti i suoi figli e vedere tutte le sue cose, attrezzi, oggetti, fotografie di tutti noi, mi ha reso impotente di fronte alla morte. Ma anche cosapevole perchè non serve avere tanto nella vita, non serve accumulare e collezionare. Alla fine resterà tutto lì…

Ma sono anche grata di avere avuto un nonno che ci è sempre stato. E con sempre intendo proprio sempre. A prescindere da tutto e da tutti lui non ha mai smesso di essere il mio nonno.

L’unica cosa che posso fare adesso è concedermi il mio periodo di lutto, consapevole del fatto che ho in me una parte del suo sangue e che continuerà a vivere in qualche modo attraverso di me, i suoi figli e anche i pronipoti.

Mi manchi nonno. Grazie per essere stato tu il mio nonno.

Grazie perchè se tu che mi hai sempre aiutata a splendere.

G.G.